In uscita tra i monti di Colle San Magno
Domenica 13 novembre, 7.30 del mattino, occhi ancora chiusi dal sonno ed il termometro che segna quasi zero gradi… È così che comincia la nostra prima uscita di Noviziato.
Appuntamento davanti la chiesa, ad attenderci non solo i capi ma anche il Clan che oggi camminerà con noi per introdurci ad uno dei pilastri della branca R/S: la Strada. E si sa, poiché di certe cose non si parla, ma le si vive, eccoci pronti a partire per una nuova (e fredda) avventura tra le verdi e affascinanti montagne di Colle San Magno con una meta ben precisa: il rifugio Pozzacone (1305 m).
Iniziamo a salire lungo un bellissimo sentiero, un po’ ripido ma non ci badiamo, troppo presi dai colori autunnali che ci circondano, e che rendono il paesaggio davvero suggestivo: foglie gialle, arancio e rosse che si stagliano su un cielo azzurro limpido intervallato da qualche sprazzo di candido bianco di solitarie nuvole e a terra muschio verde, colorati fiori e ciclamini, un manto di brune foglie caduche che attutisce i nostri passi sul sentiero sassoso.

Strada=scelte … ce lo aveva detto il clan, e scopriamo da subito che è vero. “Minacciosi” cartelli che ci informano della presenza di una battuta di caccia al cinghiale nelle vicinanze ci fanno chiedere se sia troppo rischioso continuare (sui giornali quante volte abbiamo letto di incidenti di caccia… ed Alessia e Sara non sono certo parche di racconti e particolari anche macabri… ), ma alla fine non ci facciamo fermare e riprendiamo la marcia senza paura, anche se qualcuno ha comunque iniziato a parlare e cantare a voce un po’ più alta… sai tanto per star sicuri che i cacciatori ci sentano arrivare!
Raggiungiamo il rifugio in poco meno di 3 ore (soste comprese), e l’intera escursione non è stato un semplice camminare, infatti tra un passo e l’altro abbiamo avuto modo di riflettere su noi stessi e di osservare la natura intorno a noi cercando di comprendere le motivazioni che ci spingono ogni giorno a proseguire la nostra avventura. Inoltre durante il cammino abbiamo anche avuto modo di confrontarci sul senso di fare strada assieme agli altri, come momento di condivisione e comprensione, aiuto reciproco e fraternità, insomma di metterci nelle scarpe dei nostri compagni d’avventura… ed è proprio quello che nell’ultima parte di percorso ci è stato chiesto di fare: camminare indossando gli scarponi di un altro compagno di strada. Più fortunate le ragazze i cui piedini taglia 37-38 sono finiti in enormi taglia 43, un po’ meno noi poveri novizi, novelli “cenerentole”, anzi meglio, povere sorellastre, con grandi piedi in piccole scarpe!! Si sa, come ci ha detto Paolo, la strada è anche, nella difficoltà e fatica, maestra di vita.

Alle 11.45 siamo davanti il rifugio, tra i morsi della fame e la stanchezza nelle gambe ma con la soddisfazione che è propria della fine di ogni percorso. Il pranzo è stato divorato voracemente seduti al sole, supervisionati da un magnifico esemplare di pastore abruzzese che ci ha accolti festoso. Siamo rimasti per un po’ sul luogo facendo un breve resoconto delle nostre riflessioni e impressioni riguardanti la strada percorsa. Purtroppo a causa di alcuni impegni del gruppo nel pomeriggio, non possiamo rimanere troppo, ed è presto ora di riprendere la via di casa.
Sul tragitto di ritorno camminiamo più spediti, ma senza tralasciare le dovute pause durante le quali si è discusso del cammino scout e delle ambizioni di ognuno di noi. Abbiamo anche avuto modo, durante la giornata, di confrontarci con il cammino di Giosuè ed alcuni interessanti passi del Vangelo sul cammino e la strada… Gesù era uno che camminava proprio tanto!
Sono le 16.00 quando raggiungiamo l’imbocco del sentiero e le macchine dei capi, ed in fretta ci dirigiamo in chiesa, dove ci aspetta il resto del gruppo per accogliere il nuovo parroco, don Giandomenico, e per salutare i il parroco ed il vice-parroco Don Domenico e Don Ercole, che ci lasciano dopo un lungo cammino insieme … ma questa è un’altra storia, un altro racconto di strada…
Simone, Adriano, Andrea e Michele