Gruppo Scout Roccasecca 1

Route estiva in Sicilia....io speriamo che me la cavo

Non può esserci titolo migliore... tra tante peripezie questa route sembrava non voler proprio inizare, e una volta partiti quante piccole dififcoltà!! Ma l'importante è non perdersi d'animo e continuare a sorridere, anche nelle dififcoltà. Una stupenda esperienza, natura impressionante, tanti incontri e grande ospitalità. Ma prima di farvi raccontare un po' come è andata, alcuni ringraziamenti: a Carlo di Latina, che ci ha indirizzati su questo splendido percorso; a Claudio ed il gruppo di sant'Agata di Militello; a don Franco, don Gianni e don Enzo che in vari momentio della route ci hanno ospitato ed aiutato; a Claudia Antonella e tuttti i ragazzi dell'Anffas di Catania; a Dario ed i capi del Catania 5 ma soprattutto a tutti i siciliani che ci hanno teso una mano....

Dopo una lunga programmazione ecco pronta la nostra route estiva: si parte per la bellissima Sicilia!!! Entusiasti ci troviamo alla stazione con gli zaini carichi di gioia e non solo.  La scoperta del ritardo del nostro treno non ci ha demoralizzato affatto, ma anzi ha contribuito ad infiammare i nostri cuori.

Finalmente si parte tra canti e risate provenienti da tutti i membri del clan e senza neanche accorgercene eccoci arrivati a Napoli. Ad accoglierci nella città un’ondata di caldo afoso e la scoperta di un’ulteriore ritardo della coincidenza per Siracusa, ma, senza perderci d’animo, eccoci di nuovo a cantare per allietare le ore di attesa dei passeggeri e alla ricerca di un po’ d’acqua.
Mentre eravamo in giro però, ci informano di un tentato furto di uno dei nostri zaini!!!! Chissà se a scoraggiare il ladro sia stato davvero il mitico don ercole o piuttosto la ultra-leggerezza del bagaglio!!!
Restando fedeli alla legge scout, abbiamo continuato a sorridere e cantare anche in questa circostanza ricompensati dall’imminente arrivo del treno. Tutti in carrozzaaaaa!!! Si parte alla volta della Sicilia!!!!

Una riposante nottata passata sui comodissimi sedili delle Ferrovie dello Stato ci ha reso il risveglio quasi principesco!!! “Ma dove siamo???”  “In Sicilia…no??!!!” Ma la nostra Capo Fuoco stavolta si sbagliava. Un occhio più attento ha informato l’allegra comitiva che ci trovavamo ancora in Calabria. La nostra risposta??? Beh, cosa volte che abbia risposto un gruppo di ragazzi entusiasti che non ha mai visto l’imbarco di un treno su un traghetto???!!! Naturalmente eravamo contentissimi, anche se i Capi già pensavano a quale attività salvare della mattinata ormai persa. Come da programma scendiamo a Sant’Agata di Militello dove ci attendeva il simpaticissimo Capo Gruppo, Claudio, che ci porta nella sede per sistemarci. Pranzo, attività e un piccolo incontro con il clan di questa bellissima città per parlare assieme di legalità, scoutismo, mafia e scelta politica. E poi, per la gioia di noi ragazzi, un bagno nel fantastico mare della Sicilia. Ma la giornata non è finita!!! Quale modo migliore di ringraziare i nostri gentili fratelli se non una cena a base di prodotti tipici, ciociari portati da noi e siciliani preparati da loro, canti e allegria coronata da una partita a pallone e da una granita sul lungomare!!! E la prima giornata è già finita….

Secondo giorno: Sono le 4.30….SVEGLIAAAA!!! Salutiamo Sant’Agata e prendiamo il pullman alla volta di Portella Femmina Morta. Zaino in spalla ragazzi, da qui comincia la route. Nonostante fossimo partiti già stanchi, il cammino del primo giorno è stato quasi una passeggiata, quasi…. se non contiamo le prime cadute, le ginocchia sbucciate e….
In breve tempo eccoci già arrivati sul Lago di Maulazzo dove, una volta fatta colazione e una sosta per alcune attività e le lodi, si riparte per Acquafridda, la nostra prima  a destinazione: un posto che in una terra così nessuno immaginerebbe di trovare. Ci troviamo circondati dagli aceri su un prato verdissimo e con acqua a volontà. Poco fuori dal bosco si apre una vista mozzafiato sulle montagne che, al tramonto, è ancora più spettacolare. In questo paesaggio a dir poco pittoresco, dopo le attività sulla scelta di servizio, i giochi e la cucina tra le tende montate (lo scopriremo più avanti - per la prima e ultima volta..), ci siamo ritrovati a cantare attorno ad uno scoppiettante fuoco, dove tra l’allegria di qualcuno e la paura per i rumori circostanti di qualcun altro, abbiamo concluso la nostra prima giornata di cammino.

Terzo giorno: Si riparte alla volta del Lago di Trearie. Dopo una lunga mattinata di cammino ci troviamo in un punto imprecisato nel bel mezzo del Parco dei Nebrodi. Tiriamo fuori cartine, bussole e la nostra competenza in topografia. Magari siamo qui, o forse lì… Secondo me siamo più giù… Ehm, ragazzi, abbiamo una notizia…. Ebbene si… ci siamo persi!!!! Cacchio succede in ogni route…. E ora??? Su ragazzi, niente panico!!!! Davanti a noi inizia una strada asfaltata e da qualche parte ci condurrà.
Quella strada ci ha condotti fino a Maniace e qui, ormai quasi al tramonto e dopo 25 Km di cammino, in una segheria appena prima del paese, un angelo vestito da passante ci ha offerto ospitalità per la notte, acqua e anche un bagno... E’ veramente un segno del cielo!!! Quale modo migliore allora per ringraziare Dio di questo incontro fortuito nel bel mezzo della Sicilia di una santa messa!! Con noi, infatti anche quest’anno c’è don ercole e si rinnova quindi l tradizione del clan, iniziata due anni fa a Santiago, di celebrare assieme tutti i giorni l’Eucarestia. E oggi c’è tanto da ringraziare.
Il tema della giornata è l’impegno e la scelta, e quindi non potevamo non concludere la giornata con una bella cerimonia della Promessa!! Così la comunità si trova a vivere la Promessa di Dario: un bel momento di comunione. Prima una veglia alle armi preparata dalle pattuglie: storie, canti, gesti, racconti di altre promesse, e poi la cerimonia vera e propria, sempre intensa ed emozionante. Felici di avere un nuovo membro della comunità ci infiliamo nei sacchi a pelo, per tetto una volta di stella, pronti per una nuova avventura che ci aspetta domani.

Quarto giorno: Tutti in piedi…. Scendiamo in paese!!! Aspetta…ma qui manca qualcosa!!! Eh si, nella notte una volpe ha pensato bene di venire a farci visita portando  via con sè, come se fosse un bottino di guerra, i sandali del nostro povero Tomas. La perdita è stata però ricompensata dalla splendida vista dell’Etna, fumante e da una tazza di caffè offertaci dal custode della segheria!! Ora però tocca porsi il problema di come raggiungere Floresta, il paesino che doveva essere la nostra tappa successiva. Non lo possiamo raggiungere a piedi perché sarebbe troppo lontano, allora che fare??? Ecco che il Signore torna a spianarci la strada facendoci incontrare Tony, un simpatico ragazzo volontario di una cooperativa, che ci accompagna con il suo pulmino fino a Floresta. Poi dice la provvidenza…. sarà che oggi lungo la strada parleremo di scelta di fede???
A Floresta il parroco,Padre Franco, ci spalanca le porte della chiesa per ospitarci. Sembrava una giornata tranquilla fino a che i Capi non ci annunciano che è il momento di andare in hike. Dobbiamo uscire in giro per le strade del paese, incontrare le persone e, affidandoci a quella provvidenza che negli ultimi due giorni abbiamo evocato diverse volte, trovare ospitalità per la notte.
Armati di coraggio e forza di volontà ci siamo messi alla ricerca di qualcosa. Dopo circa un’ora, quasi scoraggiate, io e Roberta, la mia compagna di strada in questa avventura, siamo entrate nell’ennesimo negozio. Quasi senza chiedere, il signore seduto al banchetto nel centro del negozio ci ha detto di non essere del paese, ma che ci avrebbe aiutate comunque convincendo la proprietaria della bottega ad ospitarci. Al suo rientro, la signora non ha avuto neanche il tempo di pensare che già aveva accettato e così ci siamo ritrovate sul suo terrazzo e con la cena offerta. Senza chiedere di più ci siamo lavate alla fontana ed eravamo pronte per cenare quando la signora ci ha informato che, dopo aver parlato con il marito, aveva deciso di ospitarci nel bed and breakfast di sua proprietà. Sprizzanti di felicità abbiamo ringraziato i due angeli e siamo andate a letto felici perché ancora una volta abbiamo sperimentato la carità di Dio nell’ospitalità dei siciliani.
Domani mattina scopriremo che altre due ragazze hanno avuto la nostra stessa “fortuna”: letto comodo, acqua calda e cibo… qualcuno si è dovuto accontentare di un prato o della villa comunale, qualcuna invece è tornata un po’ spaventata in chiesa dai capi, dopo aver ricevuto sì ospitalità ma anche qualche battuta un po’ troppo pesante che le ha fatte sentire non proprio a loro agio…

Quinto giorno: Ore 7.15, è ora di lasciare il nostro caldo e comodissimo letto del bed and breakfast per riunirci al clan e dirigerci verso Santa Maria del Bosco. Intanto all’arrivo troviamo ad accoglierci i capi, con succhi di frutta e dolcetti alle mandorle, poi dopo pochi minuti di cammino, sul lato del sentiero troviamo la nostra carta di clan, aperta e con tra fazzolettini blu intorno… è il momento tanto atteso  da Alessia, Roberta e Valentina: la cerimonia della firma!! Questa giornata inizia davvero bene.
Riprendiamo il sentiero, oggi costeggiamo il fiume quasi tutto il tempo. Dopo alcune cadute e qualche piccola difficoltà del nostro Alfiere, superata brillantemente grazie alla sua forza d’animo nonché testardaggine e all’aiuto di tutti, ecco che il bosco, in cui abbiamo camminato fino ad ora, si apre alla luce calda del sole senza tradire mai la vista dei Nebrodi. In questo spettacolo della natura, senza neanche accorgercene, ecco che il bosco torna a coprire le nostre teste e la nostra vista si ferma sul rifugio di Santa Maria del Bosco: una simpatica casetta di pietra, immersa tra gli alberi, circondata da staccionate e tavolini. Sembra di essere in un paesaggio fiabesco e talmente magico che la nostra stanchezza quasi svanisce all’improvviso. Ma guardate lì giù… Delle altalene!!!!! Ed ecco affiorare il bambino che è in tutti noi, appagato da qualche minuto di gioco!!!!  E i giochi continuano alle docce:  chi sotto un irrigatore, chi sotto la fontanella (qualcuna di noi quasi quasi ci entra sotto in piedi!!) chi col tubo ma tutti ridendo e spruzzando il malcapitato vicino che magari ancora non si è tolto la maglietta…
Troppo presto i Capi ci richiamano alla serietà delle attività e poi della Santa Messa. Mai come oggi posso dire di aver sentito lo Spirito scendere sulla comunità raccolta in preghiera e invadere il mio corpo. Un’esperienza mozzafiato!!! Sarà che oggi tutti lungo la strada ci eravamo accostati al sacramento della riconciliazione, sarà che avevamo sperimentato alcune difficoltà, sarà che la pattuglia poco prima ci ha proposto una bella attività sulla fraternità e la scelta scout,  ma è stata davvero una omelia intensa, che tra l’altro abbiamo praticamente fatto noi del clan, riportando i nostri pensieri, le nostre impressioni e riflessioni, esperienze ecc..
Alla fine però, siamo sempre dei giocherelloni e passata la commozione, siamo di nuovo pronti a ridere e scherzare, con  Franco e Denis che non perdono l’occasione per farci ridere con uno dei loro giochetti.
Ben presto è’ ora di cenaaaa!!! Uno dei momenti più belli della giornata è reso ancora più emozionante dalla condivisione del pasto, come un’unica grande famiglia, sotto il cielo stellato!!!! Ogni pattuglia prepara qualcosa da condividere col resto del clan e ne viene fuori una cena gustosissima, con risotti speziati, wrustel e piselli, polenta ecc.. ecc…
E la nostra condivisione non si ferma al pasto…. Infatti, questa notte, dormiamo nel rifugio, ma noi siamo in 14 ed i letti..bè molto meno. Quindi  condivideremo anche gli angusti spazi tra risate e preghiere per non cadere dal letto a castello o giù dal tavolo!!!

Chiccirichiiiiiii…. Sesto giorno:  Il sole è già alto ed è ora di rimettersi in marcia!!!! Ancora dolorante per la notte passata con il gomito della mia “compagna di letto” nelle costole mi rimetto in cammino con il clan. Euforici per la strada in discesa verso Randazzo, camminiamo velocissimi. Sembra che la giornata proceda nel migliore dei modi quando ecco che, ad avere bisogno di aiuto sono io, grazie ad una scivolata che mi ha procurato un trauma all’altezza del coccige. Dopo la medicazione e l’aiuto dei miei compagni (Tomas si carica addosso il mio zaino, come sempre senza un lamento ma col sorriso che ti scalda il cuore..) ripartiamo e, in un batter d’occhio, siamo già arrivati in paese. Ci fermiamo ad allietare i vecchietti seduti in piazza mentre, il nostro A.E., Don Ercole, e la nostra Capo Fuoco, Michela sono alla disperata ricerca di un posto dove dormire. Poteva la Provvidenza, abbandonarci proprio ora??? Certo che no!!! L’ospitalità viene proprio da una parrocchia nelle vicinanze. Dopo esserci sistemati ed aver fatto le dovute attività, usciamo in paese per un giro alla conoscenza dei luoghi e soprattutto assaggiare la famosissima e gustosissima granita siciliana. Pesche, mandorle, pistacchi… Che bontà!!!!
Ma le sorprese non sono finite…. Quale modo migliore di iniziare un fuoco d’allegria con la degustazione dello Zibibbo, un liquore tipico, con i cantucci??!!! Finito il fuoco andiamo a letto con un’euforia non dovuta ai fumi dell’alcool (la bottiglia era davvero piccola e noi in troppi..), ma all’escursione che ci aspetta domani nelle Gole dell’Alcantara.

Settimo giorno:  Un breve viaggio di un’oretta circa in autobus ci ha condotti fino all’entrata delle Gole dove ci attendevano due delle nostre guide, di cui uno scopriamo essere uno scout di Zafferana Etnea, un paesino poco distante. Forniti di tutto l’equipaggiamento necessario,  tuta, scarpette e giacchino in neoprene, cashetto e giubbotto salvagente, ognuno prende il suo tubing, una grossa ciambella gonfiabile, e ci dirigiamo sulla spiaggetta dove comincerà la nostra escursione. Prima di tutto un po’ di storia sul fiume Alcantara e le sue gole e qualche cenno sulla formazione vulcanica delle rocce che le formano,  poi qualche nozione teorica su come usare il tubing ed indispensabile per arrivare interi all’arrivo, ed infine inizia la  delle rapide dell’Alcantara!!!
Con un po’ di paura ma tanta emozione, si parte!!! Le svariate cadute non ci hanno scoraggiato ed il nostro impegno è stato ricompensato:  in primo luogo dall’arrivo di tutto il clan sano e salvo alla conclusione del percorso e poi da tantissime risate!!! Due ore fantastiche lungo l’Alcantara.
Ringraziamo Riccardo, Gianluca e Aurelio per la loro pazienza e la bellissima esperienza e partiamo alla volta di Catania. Il nostro viaggio proseguiva senza problemi quando siamo rimasti fermi a Recanati  a causa dell’affluenza massiccia di passeggeri in partenza per Catania e dalla conseguente incapacità della compagnia dei trasporti di gestire la situazione. Finalmente, dopo un’attesa di circa 3 ore, riusciamo a partire e a raggiungere la sede del Catania 5 che ci ha offerto ospitalità per la notte. Dopo esserci ripuliti si esce per una cena tipica a base di vari antipasti di verdure, pasta con melanzane e ricotta salata  e carne alla brace, tra cui quella di cavallo. Ancora inebriati dal sublime sapore della pasta, facciamo un giro in piazza e, rientrati, ci prepariamo a vivere un momento importante per la nostra comunità: l’ultima sera con noi del nostro Alfiere, domattina ci aspetta infatti la cerimonia della partenza.
La notte è lunga, tra “Ti Ricordi” e abbracci, parole sussurrate e qualche lacrima.

Ottavo giorno: A Villa Bellini, questa mattina, ci 14 fontane che piangono per  la Partenza del loro Alfiere. La cerimonia, molto sentita e toccante, si è svolta in modo semplice, ma abbastanza profonda da toccare il cuore. Tra l’altro è la prima Partenza per il nostro Clan, un’esperienza nuova per tutti. Non ci sono parole per descrivere un’emozione tanto forte come vedere un tuo amico e compagno di strada crescere e fare le sue scelte. Non posso che dire di essere felice per lui.
Marco si allontana… e per noi è ora di asciugarsi le lacrime e di dare tutti noi stessi nel servizio previsto per questa mattina. Ci aspettano infatti  i ragazzi dell’associazione Anffas.
A farci tornare il sorriso è stato anche Dario, un Capo catanese amico della Capo Reparto del nostro gruppo, che mentre ci preparavamo a lasciare, si è presentato in sede con un vassoio pieno di dolci tipici al cioccolato!!! Che bella consolazione!!! Appena il tempo di gustarci quella fantastica bontà ed ecco che arriva un’allegra compagnia di disabili pronti a farci da guida tra le meraviglie della città.
Subito hanno aperto il loro cuore a noi e ci hanno raccontato, nel modo migliore che potessimo desiderare, la storia di Sant’Agata – patrona della città - del Palazzo degli Elefanti e di altri monumenti storici di Catania. Molti dei miei compagni hanno detto che questo servizio è stato strano perché più che servire siamo stati serviti, a mio parere, invece, questo servizio è stato diverso,  perché abbiamo dato loro che non sempre hanno l’occasione di sentirsi utili, la possibilità di essere protagonisti attivi. La gioia nei loro occhi e la voglia di non lasciarci andare via ha confermato questa cosa. Bello anche il pranzo che abbiamo condiviso con loro, tra risate canti e promesse di rivedersi, magari a Roma dove faremo noi da guida tra i vicoli della città.

Con la gioia nel cuore zaini nuovamente in spalla, andiamo in stazione a prendere il treno e, dopo circa 1 ora di ritardo, arriviamo a Messina dove, dopo aver mangiato arancini, ci imbarchiamo sul traghetto. La vista dello Stretto di notte mi mozza il fiato e mi lascia nel cuore un’immagine indelebile che  penso sia diventata l’immagine della route nella mia mente e che mi ha accompagnato per tutta la notte. Complice la stanchezza accumulata nei giorni precedenti, siamo letteralmente crollati fino all’arrivo a Roma Termini della mattina seguente.
Uno sciopero dei trasporti è stato la causa della nostra forzata permanenza a Roma per le sette ore successive, ma senza perderci d’amino e impossibilitati a fare qualsiasi altro movimento, abbiamo cominciato a cantare. Dopo una mattinata in attesa del primo treno utile per tornare a casa, finalmente alle 14.30 riusciamo, con nostra grande gioia, a partire per Roccasecca.

23 ore dopo aver lasciato Catania, usciamo sul piazzale della stazione di rocca secca dove troviamo ad accoglierci i compagni rimasti a casa e i nostri genitori. Si conclude la nostra rocambolesca avventura nella bella e solare Sicilia dove abbiamo potuto toccare con mano i segni di Dio e della sua carità.

Sara Vecchio

Davvero una route bellissima... che resterà nei nostri ricordi e nel nostro cuore. E come da tradizione il clan qualche giorno dopo ha concluso questa Impresa, con una fiesta!!! tutti a casa di Franco, il capo Clan, abbiamo ricreato le emozioni vissute con una cena a base di ricette tipiche siciliane (la caponata, la parmigiana ricetta di sant'agata di Militello, la carne alla brace, melanzane e peperoni cucinati in vario modo, le pesche tarocche...) e poi le foto ed i video proiettati su un'enorme parete bianca. E i ricordi... quante storie...quante emozioni...