Si rinnova un’antica tradizione
Ogni anno in vari comuni del nostro territorio, la Domenica delle Palme si rinnova un’antica tradizione ancora oggi molto sentita tanto da essere tramandata di generazione in generazione: gruppi canori vanno in giro di casa in casa cantando il canto della Palma.
E' giusto dire che viene cantata, perché il rito consiste nell'esecuzione di un canto popolare, anche diverso nelle parole da zona a zona, ma sempre propiziatorio di pace e prosperità, accompagnato da strumenti semplici e pratici quali chitarre, mandolini, fisarmoniche e altri.
La Domenica delle Palme, quindi, è rallegrata ancora oggi, da questo rito in cui alcuni giovani ma non solo, ornano un grosso ramo di olivo, addobbato festosamente con nastri colorati, fiori di carta e fiocchi, ed al seguito di tale insegna, girano di casa in casa suonando e cantando un inno di lode a Maria. Al centro generalmente viene posta un'immagine di Gesù, perchè egli passa ancora, come fece a Gerusalemme, fra le dimore degli uomini per portare a tutti la sua pace.
Terminato il canto, i gruppi contano sulla generosità dei padroni di casa, che non fanno mai mancare il loro apprezzamento, con ospitalità e doni.
Ieri uno di questi gruppi era formato dal nostro clan, alcuni ragazzi del reparto e dei capi, che ancora una volta si sono cimentati in questa tradizionale rappresentazione canora.
Dopo aver partecipato tutti insieme alla Santa Messa, dalle dieci di mattina fino ad oltre le sette di sera, con chitarre, tamburelli, cembali e flauti, hanno girato per le vie di Roccasecca cantando:
“O bella mia speranza
dolce amore Maria
tu sei la vita mia,
la pace mia sei tu. 
Quando ti chiamo e penso
a te, Maria, mi sento
tal gaudio e tal contento
che mi rapisce il cuor.
In questo mar del mondo
tu sei l'amica stella,
che può la navicella
dell'anima mia salvar.
Stendi le tue catene
che mi incatenano il cuore
son prigioniere d'amore
fedele a te sarò.
Andiamo cantando la palma
per rinnovare la pace
Gerusalemme stava
dove la Pasqua fa.”
Ci siamo stancati, è vero, e alla fine eravamo quasi senza voce, ma è stata una bella domenica.
I ricordi più belli….
1. Il palmone (ramo di ulivo decorato) che ad ogni passo rischiava di uccidere qualcuno della compagnia;
2. David con “Fratello…” per dare l’attacco ai chitarristi;
3. Le poche steccate del flauto perché “Mi viene da tossire …”
4. Il pranzo tutti insieme a casa della mamma della capo fuoco, una tavola imbandita per 20!!
5. Akela e Tomas sulla vespa che ci seguivano portando la palma;
6. Matteo - 3 anni – che con la sua chitarrina ha voluto suonare per un po’ non noi;
7. I cestini con le offerte calati giù dal terzo/quarto piano dei palazzi;
8. La nonna sul balcone e noi sotto a mò di serenata;
9. Il furgone da cui sono usciti 18 scout…
10. Le risate, il sole caldo, la pioggerellina, il profumo dell’erba, la primavera, gli amici…
Ma più di ogni altra cosa: la generosità dei nostri concittadini che ci accoglievano, ascoltavano, a volte cantavano assieme a noi, ci offrivano ristoro ed anche dei doni, che saranno molti utili al gruppo per auto sostenersi ed al clan, ora che dovrà preparare la route estiva…
A tutti loro abbiamo lasciato in ricordo una bustina confezionata dai ragazzi con la palma benedetta ed una preghiera, ma soprattutto il nostro più sentito GRAZIE …