Gruppo Scout Roccasecca 1

Il nostro assistente ha qualcosa da dirci....

Carissimi Lupetti,
Carissimi Esploratori e Guide,
Carissimi Rover e Scolte,

forse può sembra strano l’arrivo di questa mia lettera, ma porto nel cuore ancora la gioia delle vacanze di Branco e la fatica del Campo di Reparto e il desiderio della Routes dei più grandi per cui eccomi a raccontarmi e a raccontarvi ciò che ho e porto nel cuore in questi giorni.
Eh si ! L’Assistente ha un “piccolo” cuore che ancora batte e che sente vicino l’ideale scout che diventa uno stile di vita, di comportamento, di testimonianza di quei valori che sono pregnanti di lealtà, impegno, purezza, cortesia, rispetto,  obbedienza, operosità, onore, aiuto, fratellanza.
In una parola se vogliamo diventare “fuoco” dobbiamo impegnarci ad essere dei tizzoni capaci di bruciare insieme agli altri. Infatti il fuoco è simbolo del saper fare comunità perché solo con l’unione di tanti tizzoni è possibile illuminare la notte ( Cfr. F.Frattini – C. Bettinelli, Legge scout, legge di libertà, p. 71).


Come ben sapete nello scautismo, secondo quanto afferma B.-P., le due Stelle che si trovano nei petali esterni del giglio sono i “ due occhi aperti del Lupetto prima che diventi Esploratore e significano che l’Esploratore ricorda le belle cose imparate quando era ancora lupetto,  e che vede ogni cosa: nulla sfugge alla sua osservazione, sul terreno, nell’aria, attorno a lui, lontano e vicino (Cfr. Baden-Pawell, Manuale dei Lupetti, p.84).
Questa considerazione di B.-P., si comprende meglio se consideriamo che le due stelle erano il distintivo, da mettere nel berretto, che indicavano il superamento delle principali tappe del cammino del Lupetto. Le cinque punte delle due stelle stanno ad indicare i dieci articoli della Legge. Nella tradizione cristiana poi la stella viene considerata come luce nel buio del cielo notturno e quindi simbolo della luce spirituale che prevale sulle tenebre. Ecco come  le esperienze che viviamo  fanno emergere le nostre potenzialità e ci fanno uscire da quell’apatia o abitudine che il mondo di oggi ci propina come cosa facile e realizzante. Ma noi siamo di quelli che non stanno sul divano tutta la giornata a bivaccare, non siamo di quelli che fanno tardi la sera perché di giorno non abbiamo nulla da fare, non siamo di quelli che passano ore su internet raccontando con superficialità sciocchezze … noi siamo di quelli capaci di alzarsi presto perché c’è bisogno di noi; noi siamo di quelli che non si fanno ripetere due volte la stessa cosa; noi siamo di quelli a cui non piace bivaccare perché non possiamo perdere tempo in quanto sappiamo che è prezioso; noi siamo di quelli che sanno vedere in trasparenza per cui capaci di affrontare qualsiasi difficoltà; noi siamo di quelli che sanno mettersi in ginocchio per chiedere a Dio di aiutarci a capire sempre meglio; noi siamo di quelli che hanno sempre le maniche rimboccate perché – come afferma B.-P. – oltre ad avere maggiore libertà nei movimenti esse sono segno di disponibilità nel servizio agli altri, chiunque essi siano; noi siamo di quelli sanno sorridere sempre anche nelle difficoltà e soprattutto siamo di quelli che trovano una soluzione per ogni cosa perché capaci di andare all’essenziale, al nocciolo; noi siamo di quelli … che amano la vita perché è il dono più grande che ci è stato fatto e  non vogliamo sciuparlo!

Uno dei primi gesti che ci sono stati insegnati è  il segno scout che si fa alzando la mano destra all’altezza della spalla, palma in avanti, pollice piegato sull’unghia del mignolo, e le altre dita distese e dirette verso l’alto. Le tre dita ricordano all’Esploratore le tre parti della promessa scout. Il segno scout è fatto mentre si pronuncia la Promessa, o per salutare. Quando la mano, tenuta in tal modo, viene sollevata fino alla tesa del cappello si ha il saluto scout ( Cfr. Baden-Pawell, Scautismo per ragazzi, p.53). Un gesto apparentemente semplice ma denso di significato e soprattutto segno di un impegno libero e serio. Sono sempre le cose più semplici che ci rendono veramente felici.

E’ questa la mia preghiera per tutti voi! E’ questo l’augurio che in questo scorcio d’estate desideravo vi giungesse con tutto l’affetto e l’amicizia ( vera!) che ho per ciascuno di voi.
Come dice B.-P. : “Non conosco niente che dia più gioia, che sia più allegro e salutare di una buona passeggiata a piedi ogni fine settimana. Uno zaino sulle spalle ti rende completamente libero e indipendente. Metti solo le cose essenziali e niente di superfluo. Non è solo ogni chilo, ma ogni grammo che conta lungo la marcia. Conterrà, oltre ai tuoi indumenti, una piccola tenda leggera, che può essere fissata al tuo bastone o al tronco di un albero, il sacco letto e il tappeto impermeabile. Con questo equipaggiamento le uscite di fine settimana sono possibili, e che cosa dà più gioia in qualsiasi stagione” ( Cfr. Baden-Pawell, La strada verso il successo, pp.132-133).
Ho fatto un po’ mie le parole di B.-P. e sono sicuro che in Paradiso già stà toccandosi i baffi in segno di compiacimento perché uno dei suoi ragazzi stà “crescendo” facendo del proprio meglio, sempre pronto!
Vi benedico ad uno ad uno
un vostro “fratello” più grande
che condivide la strada con tutti voi
don Domenico