"Vacanze" in Val Roveto ...
26 dicembre 2014,
il pranzo luculliano natalizio è alle spalle, già ci si prepara al cenone di capodanno e intanto si susseguono serate di tombola e partite a carte in famiglia o con gli amici, passeggiate sulla via principale del paese tutto illuminato a festa, una visita ai presepi del borgo, feste in piazza e un salto alla pista di pattinaggio più vicina … E noi?
Noi no, i soliti anticonformisti … perché goderci tutto questo relax e riposo quando invece possiamo optare per lunghe scarpinate sotto avversi agenti atmosferici e pesanti fardelli, freddi pavimenti su cui riposare stanche membra, pasti essenziali e liofilizzati…. ?
Perchè???
Per la gioia, la compagnia, la neve, i giochi, l’amicizia vera, le risate a crepapelle, i paesaggi mozzafiato … insomma tutto quello che è una route!
E allora bando alle ciance e tutti in marcia, inizia una nuova avventura!
La data è sempre la stessa perché come recita un vecchio proverbio, “Natale è con i tuoi, ma santo Stefano è con gli scout” o giù di lì, comunque zaini in spalla e ritrovo in stazione FS stavolta in un orario un po’ strano. Niente levatacce alle sei di mattina o partenze in piena ora di pranzo, no stavolta i Capi ci hanno proposto una partenza crepuscolare, con tanto di strada in notturna.
Alle 17.00 arriva la littorina, un solo vagone tra l’altro – chissà come mai – vuoto. A bordo oltre la nostra rumorosa comitiva (vedi le famose storielle che si narrano su scout e treni) solo il povero capotreno a cui è toccato il turno festivo. Il clima è rilassato, certo qualcuno pensa al divano comodo davanti la Tv che ha appena lasciato, ma in tutti si avverte la voglia di scoprire cosa ci aspetta. Un’ora di viaggio ed eccoci scendere alla stazione di S.Vincenzo Valle Roveto. È già buio, poche luci, una piccola sala da aspetto vuota, nessuno in giro. Al chiarore della luna crescente nel piazzale adiacente in cerchio la cerimonia di apertura, la consegna di una lampada che illuminerà i nostri passi e poi eccoci sulla strada, ci aspettano i primi 6 km di questa route, direzione S. Vincenzo Vecchia.
Per tutto il tragitto in salita ci accompagna un forte vento che però non ci disturba, anzi ci soffia alle spalle quasi a volerci sospingere. Parliamo poco, abbiamo deciso di iniziare con un deserto individuale, e così c’è modo senza distrazioni di guardarsi attorno, oltre che dentro. Sulle colline intorno incastonati tanti piccoli borghi illuminati, il cielo limpido e terso ove ammirare miriadi di stelle, profumi e rumori notturni ci circondano. Arriviamo a destinazione quasi senza avvederci del tempo che passa. Dinanzi la porta della struttura della pro loco, che ci ospiterà per la notte, ad accoglierci due capi per la classica accoglienza con lavanda dei piedi e dentro un ambiente accogliente, un bel tepore e una bevanda calda. Il tempo del silenzio è già finito, perché torniamo da subito ad essere i “caciaroni” di sempre. Prepariamo la sala per la cena, ognuno ha portato qualcosa da casa da condividere: lasagne, torte rustiche, carne, dolci…insomma tutto l’occorrente per un cenone di festa. Si cena in allegria, battute e aneddoti e già pregustiamo il fuoco di allegria serale. Il tema della route è “la comunità” e stasera inizieremo col mettere in scena in maniera ironica e divertente il nostro passato, presente e futuro…
E’ ora di andare a dormire, e questo primo scorcio di route fa ben sperare… avevamo bisogno di ricostruire un clima comunitario, riscoprire la gioia dello stare insieme e forse siamo sulla buona via.
27 dicembre
Sveglia presto, lodi colazione e qualche attività sul tema, poi per scaldarci un bel roverino in piazzetta. S. Vincenzo è piccolina e noi richiamiamo sicuramente l’attenzione: da dietro i vetri delle finestre vediamo affacciarsi vari volti, qualcuno sorride della nostra spensieratezza, qualcuno scuote il capo di fronte alle urla di incitamento o alle danze per un punto segnato, qualcun altro ci saluta con la mano quando ci vede prepararci per andar via … comunque tutti sono gentilissimi.
Ma è ora di rimettersi gli zaini in spalla. La tappa di oggi ci porterà fino a Civita d’Antino, passando per il borgo di Morrea, sul sentiero dell’accoglienza.
Il percorso si snoda tra uliveti, bosco di cerri e querce, lungo un vecchio acquedotto e tra ruderi di vecchie costruzioni in pietra. Il tempo ci assiste con una splendida giornata di sole, che stempera un po’ il freddo invernale. A Morrea al centro del borgo, ci fermiamo per una sosta e qui come da tradizione del Clan, gli angeli della strada ci vengono incontro stavolta sotto le spoglie di un’affabile coppia campana in visita a Morrea. Una semplice sosta lungo il cammino si trasforma in un vero e proprio punto di ristoro inaspettato e gradito, con dolci e bevande. Tra una chiacchiera e l’altra scopriamo che i nostri buon samaritani hanno una figlia scout che in questi stessi giorni è al campo vicino Napoli, che loro fanno parte di un gruppo MASCI e che conoscono bene i luoghi che stiamo attraversando. Ci parlano di Morrea e ci danno anche qualche dritta ed indicazione su come continuare sul sentiero.
E’ pomeriggio inoltrato quando raggiungiamo Civita d’Antino. Il cielo si è rannuvolato e minaccia neve. Mentre mangiamo qualcosa valutiamo che il posto fuori città che avrebbe dovuto ospitarci per la notte non è quello che ci aspettavamo: non abbiamo modo di riscaldarlo e non ci sono bagni e acqua, e la minaccia neve ormai è realtà visto che fuori cominciano a cadere i primi fiocchi. Valutiamo cosa fare, e mentre noi decidiamo se restare e rischiare di passare la notte al freddo usando solo l’acqua delle borracce visto che comunque abbiamo un tetto sulle teste, o riprendere subito la strada e cercare di arrivare al paese successivo dove abbiamo i contatti del parroco, la Provvidenza decide per noi…in piazza due capi in ricognizione si trovano nel bel mezzo dei festeggiamenti di paese per un compleanno centenario, i cittadini saputo del nostro arrivo e della necessità di trovare un posto più adatto dove stare si prodigano per venirci incontro, così uno degli invitati avvisa il parroco (che non vive a Civita) e ci offrono di stare nei locali della casa parrocchiale. Una cucina, un bagno e due stanzette con qualche letto che loro ritengono piccole e forse non adeguate ma che a noi sembrano una reggia. Recuperata anche una stufa a gas ci spostiamo velocemente nel nostro nuovo alloggio e ci sistemiamo per passare la serata. Un gioco dell’oca ed un’attività sull’essere comunità preparato da una delle pattuglie, la cena cucinata e condivisa tutti insieme, le canzoni e giochi attorno alla stufa mentre fuori la neve cade copiosa. E la comunità è sempre più unita…
28 dicembre
La neve continua a cadere, è la prima volta che facciamo strada su un sentiero innevato. E’ divertente … Siamo diretti a Civitella Roveto, anche oggi ci spettano una diecina di kilometri di cammino. Lungo la strada incrociamo un nutrito numero di cacciatori che si preparano ad una battuta di caccia al cinghiale, così tanto per stare sicuri allunghiamo il passo e ben presto siamo fuori dal bosco. Il sentiero diventa sterrato e poco dopo strada asfaltata. Siamo comunque ancora immersi nella natura, circondati da alberi e sottobosco, qualche scoiattolo ci attraversa la strada e in cielo diversi falchetti. In una radura accanto ad un vecchio casolare decidiamo di fermarci per una sosta particolare: Biagio e Valeria hanno chiesto di firmare la Carta di Clan, e così in un luogo bellissimo, sotto i rami di un frondoso albero, il Clan si stringe loro intorno a loro per questa cerimonia.
Come da tradizione di gruppo indossano il fazzolettone con lo scozzese e scelgono quale su quale punto della Carta si impegneranno maggiormente nel loro percorso RS. Poi di nuovo zaini in spalla si riprende la strada. All’arrivo un pranzo veloce, ci aspettano tante attività preparate dalle pattuglie. Ma nella serata abbiamo anche il tempo per un giro nel borgo, la visita al presepe vivente, e naturalmente la santa messa in parrocchia. Anche questa giornata scorre via veloce, ed è subito ora di coricarsi.
29 dicembre
La neve ha smesso di cadere, il cielo è di nuovo limpido ma è tornato a soffiare forte il vento. Ci prepariamo a percorrere l’ultima tappa del sentiero. Anche oggi il paesaggio è meraviglioso, vette innevate intorno, un bel sentiero, pungitopo che non vedevamo da tempo, qualche fonte e rivolo d’acqua. Per mezzogiorno raggiungiamo Canistro dove aspettiamo il treno che ci riporterà a San Vincenzo Valle Roveto dove nel frattempo è arrivato da qualche giorno il branco.
I lupetti ci accolgono festosi, così come il parroco don Domenico, nostro vecchio AE. Ancora attività, catechesi con don Dom, un film per riflettere, e la fiesta assieme al branco. Ma la nostra ultima sera di route è molto lunga….infatti salutati i lupi per noi è ancora tempo di veglia. Domattina all’alba saluteremo Sabrina e Alessia, giunte alla Partenza e stanotte cerchiamo ancora qualche minuto per stare con loro, per ricordare i tanti momenti passati insieme, per rivivere le gioie e le difficoltà di questi anni di clan, ma anche quelli vissuti assieme in reparto, per ridere delle tante figuracce fatte e commuoverci al pensiero della strada fatta. Quanti ricordi!
E ben presto la notte lascia il passo alle prime luci dell’alba, ed è già
martedì 30 dicembre.
Fuori fa freddissimo, e in giro per San Vincenzo non c’è nessuno, come quando solo pochi giorni fa siamo scesi in stazione per iniziare questa route. E proprio verso la stazione ci dirigiamo, in silenzio. Vicino il vecchio lavatoio iniziamo la cerimonia della Partenza. Negli ultimi due anni sono partiti tanti compagni e amici di clan, ma ogni volta è una nuova emozione, non ci abitueremo mai… Le lettere dei partenti, lo scambio dei doni, le lacrime e i sorrisi, le note del canto dell’addio e il rumore dei passi di Sabrina e Alessia che si allontanano.
E noi? Ci riprendiamo subito, più o meno, alla nostra maniera, fermata al bar, 12 caffè ed una foto da inviare alle Partenti in cui “brindiamo” al loro prossimo percorso, alle loro nuove strade…perché hanno scelto e noi siamo felici per loro.
E poi in un turbinio frenetico arriva il Reparto che stava facendo il campo poco lontano da noi, giungono i genitori di tutti i ragazzi, celebriamo la messa di gruppo, pranziamo tutti insieme e chiudiamo i campi con i gridi, l’assegnazione della Fiamma, la consegna dei ricordini… Poi di corsa tutti via che fuori ha ricominciato a nevicare e presto le strade saranno chiuse al traffico.
Si torna a casa, alle ultime tombolate, al cenone di capodanno, alle passeggiate sul corso…ma noi abbiamo ancora un minuto per l’ultima foto, stanchi ma felici, perché è stata una route bellissima, perché siamo una comunità ricostruita e felice di essere insieme, perché questo è un modo anticonformista ma splendido per passare le vacanze di Natale.
Ed infine un ringraziamento a:
- la proloco di San Vincenzo Vecchia, don Franco di Civitella Roveto, la cittadinanza di Civita d'Antino, siete stati impagabili e l'ospitalità è stata eccezionale;
- il CAI di Avezzano, il sig. S.Natalia e tutti gli altri collaboratori del Cammino dell'Accoglienza per averci fatto conoscere questo splendido percorso ed averci aiutato a realizzare la nostra route;
- il nostro vecchio Baloo don Domenico non solo per l'ospitalità ma anche per quello che ogni volta riesce ad insegnarci.